Caoshu / Sōsho
(scrittura corsiva)
Il carattere “cao” , il cui primo significato in cinese è “erba,” è all’origine di traduzioni maldestre nelle lingue occidentali. Il termine Caoshu, come espresso dai due caratteri , indica una forma di scrittura legata, semplificata ed eseguita rapidamente, traducibile con i termini “corsivo” o “corsivo rapido”.
Dong Qichang, particolare del “Rotolo della calligrafia corsiva e semicorsiva”. Epoca Ming, inchiostro su carta.
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Già tra la fine della dinastia Qin e l’inizio della successiva dinastia Han si sviluppò dal Lishu una scrittura corsiva, definita Zhangcao . In seguito, all’epoca degli Han Orientali (25-220 d.C.) dalla Zhangcao si svilupparono le scritture corsive moderne, definite Jincao .
La comparsa della scrittura corsiva fu determinata da motivi simili a quelli che portarono alla nascita delle forme di scrittura regolari come il Xiaozhuan e il Lishu: la necessità di scrivere in modo più semplice e più rapidamente.
Zhangcao/Shōsō (scrittura corsiva antica)
Nella Zhangcao la scrittura dei caratteri è sciolta e le pennellate legano i tratti.
La sua diretta derivazione dal Lishu si riscontra nelle entrate e nelle uscite, che ne conservano le caratteristiche; soprattutto le parti terminali e le oblique sono ancora contraddistinte dal suo tipico modo di tracciare “bozhe”.
I caratteri non vengono legati tra loro.
Una gran parte delle più antiche scritte in Zhangcao a noi pervenute consiste in testi eseguiti su lamine in bambù o legno, usate per la trasmissione di ordini governativi e di cui non si conoscono gli autori.
La calligrafia in Zhangcao più antica su carta è il Pingfutie di Lu Ji (261-303, Jin Occidentali , 265-316), opera autografa montata su rotolo orizzontale, conservata al Museo del Palazzo di Pechino.
Un’altra importante opera è la copia del Jijiuzhang di Huang Xiang (attivo sotto i Wu, 220-280). Tra i maggiori calligrafi che praticarono la Zhangcao vi furono Suo Jin, Zhao Mengfu, Deng Wenyuan e Song Ke.
Lu Ji, “Album Ping Fu”, dinastia dei Jin occidentali, inchiostro su carta.
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Jincao (scrittura corsiva moderna)
Nata verso la fine della dinastia degli Han Orientali , la Jincao è considerata la forma di corsivo moderna; secondo la tradizione sarebbe stata creata dal calligrafo Zhang Zhi (Chō Shi, morto verso il 192 d.C.) al fine di riformare la Zhangcao.
L’innovazione più rimarchevole apportata da Zhang Zhi, che venne considerato da numerosi suoi successori il Grande maestro del corsivo, fu l’introduzione del tracciato di più tratti e caratteri in “un solo colpo di pennello” ( yi bi shu ).
Tra le altre caratteristiche della Jincao vi sono una grande libertà nel tracciato dei caratteri, che possono risultare molto sintetizzati, e nella variazione delle loro dimensioni e delle posizioni che possono essere oblique.
La Jincao , o Caoshu moderna, può essere suddivisa in tre generi.
Il primo genere è costituito dalle scuole di Corsivo maggiore Dacao e di Corsivo folle Kuangcao i cui maggiori maestri furono Zhang Zhi , Zhang Xu (658-748) e Huai Su (Kai So, 737-?), un monaco buddhista autore nel 777 della celebre opera “Presentazione autobiografica” (Zixutie ), classico esempio di Corsivo folle dell’epoca Tang.
Huai Su, “Presentazione autobiografica”, dinastia Tang, inchiostro su carta.
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Il secondo genere è rappresentato dalla scuola dei “Due Wang”: Wang Xizhi (Ō Gishi, circa 303-379) e suo figlio Wang Xianzhi (Kenshi, 344-388). La loro scrittura è “tranquilla e misurata” rispetto al Corsivo folle; risulta meno legata nei tratti e tra i caratteri, è però dotata di grande eleganza, di forza e di una perfetta continuità nel rapporto tra le varie parti.
Wang Xizhi, “Album Shiqi”, dinastia Jin Orientali, calco.
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Wang Xianzhi, “Epistola Di Huang Tang”, dinastia Jin Orientali, inchiostro su carta.
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Il terzo genere di corsivo scaturisce dalle opere di Zhi Yong (VI sec. – I metà VII secolo) e di Sun Guoting (Son Katei, circa 648-7031 638-688), che fu un grande teorico e uno dei maggiori continuatori dell’opera di Wang Xizhi. In particolare, per lo studio del corsivo sono proprio indicati ai principianti il “Testo dei mille caratteri” (Qianziwen/Senjimon di Zhi Yong e “Nozioni sulla calligrafia” (Shupu/Shofu , 678/687) di Sun Guoting.
Sun Guoting, “Trattato sulla calligrafia”, dinastia Tang, inchiostro su carta.
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Sommario
Introduzione allo Shodō:
Shodō: la via della scrittura
La pratica
Gli strumenti
– La carta
Sigillografia
Le forme della scrittura:
Le origini
Zhuanshu/Tensho
Lishu/Reisho
Xingshu/Gyōsho
Caoshu/Sōsho
Kaishu/Kaisho
Testi di Bruno Riva