Lo Spirito e il Segno
Calligrafie dell’Estremo Oriente
su tema religioso e morale
Sutra buddhisti, motti confuciani, nomi di divinità shintoiste, mandala di caratteri e mantra, testi taoisti, aforismi zen, preghiere cristiane. Nella storia della calligrafia (shodō in giapponese, shufa in cinese) i temi dello spirito hanno occupato uno spazio rilevante, rispecchiando la ricchezza delle tradizioni religiose e dei sistemi morali delle grandi culture dell’Estremo Oriente.
La mostra presentata dall’Associazione culturale shodo.it con la collaborazione della Confederazione Europea di Calligrafia (CEC) ha la particolarità di esporre opere di importanti calligrafi giapponesi, cinesi e coreani, insieme a opere di calligrafi europei e italiani che studiano questa antica e modernissima forma d’arte. Tutti sono stati invitati a realizzare una o più opere appositamente per questa mostra, senza limitazioni di forma, stile o dimensioni, ma attenendosi al tema della spiritualità, nella declinazione preferita da ciascuno.
Praticata da millenni, la calligrafia ai nostri giorni sta rivelando nuove potenzialità espressive e comunicative, entrando nelle gallerie d’arte e nella grafica come un’arte contemporanea diffusa a livello internazionale. Rappresenta perciò uno stimolante esempio di contaminazione creativa tra passato e presente, tra Estremo Oriente e mondo occidentale.
La mostra è esposta presso “La Casa delle culture del Mondo”, ampio spazio concesso dalla Provincia di Milano, Settore Cultura. In questa sede si svolgerà un denso programma di eventi: le “Giornate della Calligrafia”, organizzate in occasione della mostra da: Associazione culturale shodo.it, Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Il programma delle “Giornate” include conferenze di approfondimento sulla cultura cinese e giapponese, performance artistiche e teatrali, laboratori di pratica calligrafica e visite guidate su prenotazione (vedi il programma dettagliato)
Una sezione collaterale della mostra, dedicata allo “Spirito della natura”, sarà allestita dal 1° al 7 dicembre presso l’Associazione Arte Giappone nel piccolo e raffinato spazio di via Ciovasso 1 in zona Brera.
Dopo Milano, la mostra sarà esposta in Svizzera, nel Canton Ticino.
Tipologie e formati
In mostra sono esposte calligrafie eseguite a inchiostro di Cina (墨 mo / sumi) su carte cinesi e giapponesi. I formati delle opere sono quasi tutti compresi tra il tradizionale hanshi 半紙 giapponese (24×33,5 cm circa) e il grande formato cinese 四尺 (70×135 cm). Tra i formati intermedi non mancano i tradizionali shikishi, così come non mancano opere realizzate con concezione moderna in formati non tradizionali.
I testi sono di varia lunghezza: alcune calligrafie consistono in singoli caratteri o coppie di caratteri, altre propongono brevi scritte composte da tre a sette caratteri, altre ancora recano la scrittura di interi sutra, poesie o altro genere di testi lunghi e complessi.
Le forme di scrittura impiegate dai calligrafi sono varie e differenziate: la calligrafia in caratteri cinesi 漢字 (hanzi / kanji) è rappresentata da un ricco repertorio di forme e stili, dalla scrittura sigillare alla scrittura regolare, al corsivo; accanto a esse vi sono calligrafie in caratteri sillabici giapponesi (kana) e opere pittoriche.
Calligrafia di Ye Xin, “Luminosità”
La mostra intende documentare le numerose modalità adottate dai calligrafi nell’affrontare il tema della spiritualità, la relazione con il sacro e la religione, sia come fenomeno individuale sia come esperienza collettiva. Nella storia della calligrafia le tematiche religiose hanno occupato uno spazio rilevante, sia in Cina, che in Giappone e in Corea. In questi paesi sono tuttora presenti e attivi tradizioni religiose e sistemi morali autoctoni quali il Taoismo, il Confucianesimo e lo Shintoismo; il Buddhismo vi è radicato da quasi due millenni e da diversi secoli è presente anche il Cristianesimo.
calligrafia di Katia Bagnoli, “Inferno”
Queste religioni nel corso dei secoli non hanno ovviamente limitato il loro influsso agli individui ma hanno fortemente condizionato l’evoluzione culturale e le forme di governo dei diversi paesi. La calligrafia è un’arte tradizionalmente legata all’ambito aristocratico, sia come strumento di espressione creativa, sia come veicolo propagandistico e commemorativo. Grazie alla sua efficacia come strumento educativo e di trasmissione privilegiata dei testi sacri, ha occupato un ruolo di primo piano in ambito religioso.
Le necessità di diffusione dei ponderosi testi sacri o delle brevi massime a carattere morale ed etico ha sempre fatto uso di quest’arte e le particolari caratteristiche legate al suo apprendimento hanno costituito un mezzo di affinamento interiore ben rappresentato soprattutto dallo sviluppo della corrente Bokuseki 墨跡 (Tracce d’inchiostro), una tendenza d’ispirazione Zen che nell’ultimo millennio ha prodotto opere di grande effetto espressivo.
Il carattere di scrittura cinese a volte viene usato in funzione simbolica e in alcune scuole buddhiste esoteriche il testo scritto ha assunto la funzione di mandala da osservare o mantra da recitare.
Un ulteriore impiego buddhista della calligrafia è mostrato dalla scrittura dei sutra, che costituisce un genere formale specifico che implica una pratica legata all’affinamento interiore. Il Sutra del cuore, testo fondante di tutte le scuole Zen, prevede nella sua esecuzione tradizionale una scrittura nella forma normale (il kaishu / kaisho) ben codificata, che unisce aspetti tecnici di scrittura e devozionali.
Il Confucianesimo è presente in calligrafia con una grande varietà di massime a carattere morale che riflettono l’importanza attribuita alla sfera sociale, al rispetto dell’armonia tra tutte le componenti della società e alla loro integrazione in un ordine cosmico che oltrepassa gli aspetti umani.
dai Dialoghi di Confucio:
“Imparare, e continuamente applicare: non è letizia?
Amici vengono da lontano: non è allegria?
Non esser riconosciuti dagli uomini, e non inquietarsene:
non è da signore?”
Il Cristianesimo è la più recente tra le grandi religioni diffuse nell’Estremo Oriente e per evidenti motivi storici non è legato alla produzione di opere calligrafiche che abbiano segnato lo sviluppo di quest’arte. Ciononostante, il radicamento della calligrafia nelle culture cinese, giapponese e coreana ha fatto sì che non sia mancata l’esecuzione di testi cristiani di sicuro valore calligrafico, sia nella scrittura di preghiere sia nella redazione di testi che concernono la vita delle comunità cristiane. Un bell’esempio proveniente da questo ambito è rappresentato nella mostra da una calligrafia giapponese eseguita nell’immediato secondo dopoguerra, in segno di ringraziamento da parte della comunità religiosa a un pastore protestante americano in occasione del suo rientro in patria.
Questa calligrafia è presentata all’interno di una sezione storico/didattica della mostra che conta diverse opere risalenti ai secoli XIX e XX, tra le quali spiccano diversi sutra eseguiti in varie forme di scrittura e calligrafie di monaci e calligrafi giapponesi.
calligrafia di Bruno Riva,
dal Dao De Jing di Laozi
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La mostra “Lo Spirito e il Segno. Calligrafie dell’Estremo Oriente su tema religioso e morale” è organizzata dall’Associazione culturale shodo.it in collaborazione con la Confederazione Europea di Calligrafia
con il patrocinio di: AISTUGIA (Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi) ________ Fuori dalla sede espositiva ________ |
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