SHIKISHI
|
||
3-4-5 ottobre 2008 13 febbraio – 7 marzo 2009 31 maggio 2009 |
vedi le immagini |
Gli shikishi sono un tradizionale supporto calligrafico e pittorico, di largo uso particolarmente in Giappone. Si tratta di cartoncini a fondo bianco o colorato, spesso decorati a inchiostro con la tecnica suminagashi o riccamente decorati con polvere, filamenti e piccoli quadrati d’oro, d’argento e mica, che vengono esposti su un tipo di kakemono chiamato shikishikake (rotoli in carta o stoffa da appendere verticalmente).
L’Associazione culturale shodo.it presenta una rassegna di opere realizzate in questo formato da calligrafi giapponesi, cinesi e europei, che toccherà varie località.
Con il patrocinio di |
||
Grazie alle loro dimensioni ridotte, le calligrafie su shikishi si caratterizzano come opere più intime dei lavori calligrafici di grande formato. Adatte soprattutto a spazi privati, si prestano a una rapida e agevole sostituzione e alternanza sul kakemono, secondo le occasioni dettate dal trascorrere delle stagioni, da visite, festività eccetera.
Elenco dei calligrafi
che partecipano
alla mostra
Nel corso dei secoli questo formato è stato usato da numerosi artisti, soprattutto per l’esecuzione di dipinti sumi-e (pittura tradizionale a inchiostro) e di opere calligrafiche in kana (scrittura sillabica giapponese) ma anche per la scrittura di testi o singoli kanji (caratteri cinesi). Nel XX secolo il suo uso si è esteso a ogni forma di scrittura e stile personale.
Il formato quasi quadrato dello shikishi, se confrontato con gli abituali formati calligrafici in prevalenza rettangolari e caratterizzati dalla verticalità, pone agli artisti la necessità di elaborare composizioni che esulano dagli schemi correnti.
|
La mostra organizzata dall’Associazione culturale shodo.it propone calligrafie eseguite sul tipo di shikishi più diffuso, chiamato “dai shikishi”, che misura 24,2 x 27,2 cm.
Sono esposte opere di stili e sensibilità molto diversi, unite dal comun denominatore del formato e tutte tese a misurarsi con tradizioni dalle regole compositive assai diverse tra loro, dalla calligrafia dell’epoca Heian alla scrittura di un numero limitato di caratteri, in genere da 1 a 7 secondo la tradizione poetica cinese, passando per la pratica di calligrafare un singolo carattere con un’esecuzione più libera e spontanea.
|
|