Notizie

Mostra: Dopo tre anni dal grande terremoto

Dal 4 al 14 marzo a Milano la galleria Arte Giappone espone opere realizzate dalla calligrafa giapponese  Ryoshun Ideshita 出下綾春 e dalla sua scuola in occasione del terzo anniversario del grande terremoto del hoku.

La maestra Ideshita è già nota al pubblico milanese per una mostra allestita nel 2009 nella stessa galleria, “Ryoshun Ideshita con i suoi compagni. Raffinatezza della calligrafia giapponese“, in cui aveva esposto calligrafie di testi dal Genji Monogatari.

Dopo tre anni dal grande terremoto
– Cuore ferito ed ancora non ristabilito –
opere calligrafiche di  Ideshita Ryoshun, Ito Ryoha e Shiina Ryosai.
Orario:14:00-19:00
Lunedì e festivi chiuso
Inaugurazione : martedì 4 marzo 2014 alle 18:30

Associazione Culturale ARTE GIAPPONE
Vicolo Ciovasso 1 Milano
tel.&fax 02/865138
www.artegiappone.com

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Miagete goran yoru no hoshi wo. Calligrafia di Ideshita Ryoshun

“A tre anni dal tragico e devastante terremoto del Giappone, il cuore di chi ha perduto il proprio figlio o il proprio genitore a causa dello tsunami è ancora ferito nel profondo. In tale difficile situazione, abbiamo pensato di dedicare a queste persone delle poesie e canzoni giapponesi di consolazione e di incoraggiamento. Tra i vari stili possibili, per questa mostra di Milano abbiamo utilizzato per le nostre opere calligrafiche soprattutto la scrittura in kana, il sistema sillabico di scrittura giapponese.  […]  Allo stato attuale, in Giappone continua la ricostruzione del dopo terremoto. Con la nostra esposizione di opere a Milano desideriamo portare la nostra testimonianza alla sofferenza di tante madri e di tanti bambini che, seppur feriti, provano il legittimo desiderio di andare avanti. Ho dedicato a loro, con tutto il mio cuore, la mia opera che illustra il testo della nota canzone giapponese Miagete goran yoru no hoshi wo ( “Guarda le stelle della sera”).*  Il mio augurio è che l’affetto e la forza di questa canzone possa trasmettersi anche agli italiani. “
Ryoshun Ideshita

* Miagete goran yoru no hoshi wo è una canzone composta nel 1960 per l’omonimo musical e diventata molto popolare nel 1963 nella versione di Sakamoto Kyū. Ecco l’inizio:

見上げてごらん夜の星を
miagete goran yoru no hoshi wo

小さな星の 小さな光りが
chiisana hoshi no, chiisana hikari ga
ささやかな幸せを 歌ってる
sasayaka na shiawase wo utatteru

Alza gli occhi a guardare le stelle della sera.
Quella piccola luce di una piccola stella
canta di una modesta felicità.

 

 

Shodo.it sulla rivista “Sumi”

 

Abbiamo il piacere di annunciare che questo sito e l’Associazione culturale shodo.it sono stati segnalati dall’autorevole rivista giapponese “Sumi” (numero 226, gennaio-febbraio 2014), forse la più celebre tra quelle dedicate alla calligrafia e certamente la più bella al mondo.
La menzione è all’interno di un articolo in cui viene presentato il maestro Nakajima Hiroyuki, artista di fama internazionale, e vengono descritti i seminari da lui condotti in Giappone e all’estero. La foto si riferisce al seminario tenuto a Milano in occasione della nostra mostra “Lo spirito e il segno“.

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Mostra di Chemi Akutami

 

Chemi Akutami
– 12 months –

Associazione Culturale ARTE GIAPPONE
Vicolo Ciovasso 1 – 20121 Milano
www.artegiappone.com

Inaugurazione: martedi 3 dicembre 2013 alle ore 18:30

La mostra rimarrà aperta fino al 10 dicembre 2013 /
Orario: 14.00-19.00 (lunedì, sabato e festivi chiuso)

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Chemi Akutami, giovane artista giapponese, nasce nel 1979 nella città di Gifu in Giappone. Dopo aver avuto un’esperienza difficoltosa negli affari ha cominciato dedicarsi all’ attività artistica professionale come pittore. Provando con molti supporti di materiali diversi e dopo essere passato attraverso l’esperienza di disegnare sulla pietra e sul legno, ha incontrato sul suo cammino la carta washi, carta giapponese tradizionalmente fatta a mano. Ha quindi cercato di disegnare su vari tipi di washi e dopo molti esperimenti è giunto alla conclusione che la carta washi prodotta a Gifu, la sua città natale, era il materiale più adatto come supporto per esprimersi artisticamente. Diventa pertanto apprendista presso Hidekazu Ishihara che è un artigiano-artista produttore della carta originale Mino Washi. Attualmente Akutami produce la carta washi per i suoi disegni ed inventa, mescolando una tecnica nuova e tradizionale, carta leggera Rakusui fatta con Mino-washi, con l’intento di diffondere la finezza della carta Mino-washi e la moderna bellezza giapponese.

 

“Raku-Sui-SUKI-Yo”

 “Raku-Sui-SUKI-Yo” è il nome della tecnica originale inventata da Chemi Akutami. Dopo aver dipinto mette la carta giapponese, che non ha ancora finito di addensarsi, bagnata sul dipinto e vi versa sopra a pioggia dell’acqua. (“Raku-Sui-Paper“è il nome della tecnica sviluppata a Mino-shi). Il disegno sulla carta si ottiene con l’aspersione dell’acqua. Luci e ombre sono ottenute lasciando cadere gocce d’acqua sulla superficie della carta e sull’immagine sottostante. Sembra che vi sia un’immagine sulla superficie della carta Raku-Sui, ma in realtà l’immagine si staglia da sotto irradiando luminosità.

 

Mino Washi

La Mino-washi è una carta sottile eppure resistente la cui bellezza, grazie all’intreccio delle fibre, ricorda la seta.

 “Nagashi-suki”

Impiegando questo metodo specifico di produzione si ottiene una carta estremamente adatta per essere utilizzata per documenti che devono durare nel tempo e per le porte scorrevoli.

La sua storia

Si ritiene che la produzione della carta detta Mino-washi abbia avuto inizio in epoca Nara perché tra i tesori conservati nello “Shōsōin” esiste la prova di documenti, come gli alberi genealogici dell’epoca, realizzati con questo tipo di carta.

La Nara-washi  diventò famosa in tutto il Paese perché il potente clan Toki  la introdusse sul mercato con il nome di Rokusai-ichi. La carta veniva inviata a Kyoto, Osaka, e nella zona di Ise. La più antica carta prodotta a Mino di cui ancora disponiamo fu usata per gli alberi genealogici delle casate di Mino, Chikuzen, e Buzen nel 702 (Taiho 2.) Il documento è conservato allo Shōsōin.

La carta Mino-washi ha acquisito la sua straordinaria reputazione grazie agli accuratissimi metodi di produzione che prevedono l’uso di Kouzo e Tame-suki. Poiché durante l’epoca Edo la produzione della Mino-washi era cresciuta, i mercanti di Omi cominciarono a esportarla anche nel Giappone centrale. L’immagine e il marchio della Mino-washi sono dunque determinate dai metodi estremamente accurati con cui la carta viene prodotta. È considerata una delle migliori carte prodotte in Giappone.

 

 

Calligrafia cinese al Piccolo Teatro di Milano

“La calligrafia cinese:
l’arte di catalogare il mondo”

Performance di Bruno Riva e Katia Bagnoli
Conversazione con il filosofo Carlo Sini

 

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Lunedì 7 ottobre 2013, ore 20:30
Teatro Studio – Piccolo Teatro di Milano
Via Rivoli, 6 (MM2 Lanza) Milano

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Ingresso libero con prenotazione – presso la biglietteria del Piccolo Teatro Strehler (da lunedì a sabato 9.45-18.45 continuato e domenica 13-18.30), oppure via mail a comunicazione@piccoloteatromilano.it indicando nell’oggetto “calligrafia” seguito da nome, cognome e numero di posti desiderati.


Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Istituto Confucio – Università degli Studi di Milano
Università degli Studi di Milano Bicocca
OT/Orbis Tertius – Ricerche sull’immaginario contemporaneo
Associazione culturale shodo.it


Performance calligrafica su fogli di grandi superfici stesi nella platea del Teatro Studio.
Il calligrafo e studioso di calligrafia dell’Asia Orientale Bruno Riva eseguirà scritte di varie dimensioni in tutte le forme della scrittura cinese. Dalla potenzialità figurativa delle antiche scritte su ossi e carapaci, alle sintesi ritmiche e astratte del corsivo, attraverso il vigore e la precisione della forma degli scrivani, il tutto interpretato con rigore filologico ma allo stesso tempo con la libertà artistica dei nostri tempi.
La calligrafa Katia Bagnoli eseguirà, nelle principali forme di scrittura canonica e nel formato classico della poesia cinese, una poesia di Wang Wei che è stata oggetto di studio del filosofo e psicoanalista francese Jacques Lacan e del sinologo e letterato François Cheng.

Seguirà una lezione-conferenza del filosofo Carlo Sini sul rapporto tra scrittura, calligrafia e pensiero.

La serata si concluderà con un dialogo tra il filosofo Carlo Sini, Marcello Ghilardi, filosofo e studioso del pensiero cinese e il calligrafo Bruno Riva.

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Bruno Riva e Katia Bagnoli sono tra i fondatori della Confederazione Europea di Calligrafia, dell’Associazione culturale shodo.it e dell’Accademia di calligrafia Ruimo.
Espongono le loro opere in Europa, negli Stati Uniti e in Asia orientale.
Sono attivi nella divulgazione dell’arte calligrafica producendo testi teorici e storici. Organizzano mostre, seminari e performance di calligrafia in Italia e in Svizzera e collaborano con associazioni e università cinesi, giapponesi e coreane nell’organizzazione di mostre internazionali.
Bruno Riva insegna calligrafia a Milano e a Lugano dall’anno 2000.

Carlo Sini ha insegnato per oltre trent’anni Filosofia teoretica all’Università degli Studi di Milano. Accademico dei Lincei e membro di altre accademie e istituzioni culturali, ha tenuto conferenze, corsi e seminari negli Stati Uniti, in Canada, in Argentina, Spagna e altri Paesi europei. Collabora con le pagine culturali del “Corriere della sera” e de “l’Unità”, con la RAI e la Radiotelevisione svizzera. È autore di una quarantina di volumi, diversi dei quali tradotti in varie lingue. Tra i più recenti: Eracle al bivio, L’uomo, la macchina, l’automa (Bollati Boringhieri) e Il sapere dei segni. Filosofia e semiotica (Jaca Book).
Il tema della scrittura è al centro della sua riflessione teoretica che ricostruisce la genealogia del pensiero occidentale a partire dall’evento della scrittura alfabetica. La sua ricerca sul sapere dei segni lo ha portato a riflettere anche sulla pratica poetica dell’ideogramma ritrovandone la radice in quell’ “aritmetica prima dell’esperienza” che è il segreto musicale del ritmo della vita, tra memoria e oblio, metamorfosi e ritorno, perdita e restaurazione.

Marcello Ghilardi, filosofo e studioso del pensiero cinese. Dottore di ricerca in Estetica e Teoria delle Arti, collabora con la cattedra di Estetica del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Padova.
È redattore delle riviste «Simplegadi» e «Orbis Tertius».
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Cuore e acciaio. Estetica dell’animazione giapponese (2003), L’enigma e lo specchio. Il problema del volto nella pittura contemporanea (2006), Vie per un’estetica interculturale (2009), Una logica del vedere. Estetica ed etica in Nishida Kitaro (2009), Shitao, “Sulla pittura”, [trad.antologica con commento] (2009), La filosofia nei manga. Estetica e immaginario nel Giappone contemporaneo (2010), Arte e pensiero in Giappone. Corpo, immagine, gesto (2012), Filosofia dell’interculturalità (2012)

Sho no Shitsurai

A Tokyo il maestro Nakajima Hiroyuki  (http://www.sho-jp.com) presenta la mostra
“Sho no Shitsurai”

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Il termine “Shitsurai” si riferisce alla pratica tradizionale di decorare una stanza per un’occasione speciale. Trenta opere degli allievi saranno collocate nell’ambiente di una casa giapponese tradizionale, in modo che le scelte individuali di ciascuno trovino la collocazione più appropriata.  

“I intend to arrange each works (thirty works) on suitable place in the traditional Japanese house. Since students decided what and how they express by themselves, their works are rich in variety in comparison to other Group exhibitions.” Nakajima Hiroyuki

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“Sho no Shitsurai”
Dal 4 al 6 ottobre, ore 11:00-1900
Ikkyo-An 2-8-22 Shouan Suginami-ku
Tokyo 167-0054
JAPAN

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