Il Lan Ting Xu 蘭亭序, prefazione alla raccolta poetica Lan Ting, o “Padiglione delle orchidee”, venne scritto nel nono anno di Yong He (353 d.C.) durante la dinastia dei Jin orientali dal celeberrimo calligrafo Wang Xizhi 王羲之 (303–361).
Conosciuto anche come Yi Shao, Wang Xizhi veniva da Lanya Linjin (oggi Linngji, nella provincia dello Shandong) e visse a Huiji (oggi Shaoxing, nella provincia del Zhejiang). Generale dell’esercito cinese, viene spesso chiamato anche Wang Youjun.
Nel 353 il grande calligrafo invitò una quarantina di letterati a comporre poesie bevendo coppe di vino nel Padiglione delle Orchidee. Wang Xizhi scrisse la prefazione a questa raccolta poetica in un semicorsivo spontaneo ed elegante dalle variazioni infinite.
Il Lanting Xu è considerato il più bell’esempio di xing shu, semicorsivo, al mondo. L’originale fu sepolto con l’imperatore Tai Zhong dell’epoca Tang e mai più ritrovato. La versione che utilizziamo oggi è la copia realizzata da un calligrafo Tang.
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Il testo in italiano
Il nono anno di Yong He, a primavera inoltrata, ci incontrammo, letterati vecchi e giovani, nel Padiglione delle Orchidee sul pendio settentrionale del monte Kuai Ji.
Tra colline coperte di fitte foreste e snelli bambù, scorre serpentino un torrente scintillante. Seduti sulle due rive, mancando il piacere della buona musica, beviamo l’uno dopo l’altro dalla tazza che scende lungo la corrente, intrattenendoci con una poesia ad ogni brindisi. E così dialoghiamo, in lieta libertà.
È una giornata serena e soffia una brezza leggera.
Ammira l’universo meraviglioso con la sua miriade di esseri. Distendi lo sguardo e riposa la mente. È l’estasi più alta che occhi e orecchi possano raggiungere. Che gioia!
Durante i travagli dell’esistenza può accadere, mentre meditiamo nella nostra stanzetta, di risvegliarsi a una consapevolezza nuova. Oppure che ci si abbandoni alla comunione con la Natura.
Abbondano le scelte, tra vite tranquille e vite movimentate. In quanto a me, io sono contento di ogni felicità che viene, per quanto breve sia la sua durata. Sono appagato; non sapere che si invecchia né dove si è diretti è stancante.
Tutto va, soltanto i sentimenti indugiano.
Ciò che amavamo teneramente all’improvviso appartiene al passato. Non ci resta che il ricordo, a rallegrare.
La vita, breve o lunga, arriva sempre alla sua fine.
Un vecchio adagio dice: «Vita e morte sono la realtà ultima». Quanto dolore!
Quando leggo gli autori antichi trovo i miei sentimenti riflessi nei loro. Io posso solo emettere lamenti, non possiedo quella capacità di scriverne.
Vita e morte sono forse illusioni, però è ridicolo mettere sullo stesso piano la longevità e una fine precoce.
Le generazioni future guarderanno a noi come noi guardiamo al passato, e per ciò documento la vita dei miei contemporanei e le loro opere.
Cambiano i tempi, il desiderio di esprimersi rimane uguale.
I lettori del futuro, leggendo queste righe, capiranno quello che intendo dire.
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Alcune caratteristiche della calligrafia
La varietà nella ripetizione
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The art of calligraphy – Lan Ting Xu
Il padiglione delle orchidee oggi
Presso la Shaoxing University esiste oggi un dipartimento per lo studio della calligrafia intitolato proprio al Padiglione delle Orchidee: la “Lanting Academy of Calligraphy”.
Alla “Lanting Academy of Calligraphy” della Shaoxing University si è tenuto nell’estate del 2007 un seminario di studio teorico e pratico di calligrafia cinese a cui hanno partecipato calligrafi della Confederazione europea di calligrafia e dell’Associazione culturale shodo.it con gli insegnanti Shen Wei, Wang Xuchu, Liu Xiaohua e Zhang Hong, e con il professore Ruan Zonghua della China Ethnic Academy of Calligraphy and Painting di Pechino.